Coniugare la purezza della forma alla totale creatività del decoro: un esercizio di stile “alla Gigli”, che per Longoni ha reinterpretato la classica consolle fino a farla diventare una scatola magica. Il rigoroso parallelepipedo a due ante, appena poggiato su piedini quasi invisibili, è stato impreziosito con la tecnica dell’intarsio a disegnare un vero e proprio manifesto di wood art: urla-graffiti quali “freedom”, “love”, “peace” abbracciano il mobile in una spirale di gioiosa inquietudine tutta in rosso e nero. Come dire una pennellata di Andy Warhol nella mobilia essenziale di un saggio confuciano.
Dopo aver studiato architettura all’università, Romeo Gigli dimostra un forte interesse per la moda e l’abbigliamento che lo spinge in ognuno dei suoi numerosissimi viaggi a portare con sé abiti locali, gioielli ed accessori, e a lavorare presso un atelier a New York, per imparare i segreti della sartoria. Nel 2003 alcune creazioni dello stilista sono state esposte al Momu di Anversa, al Fashion Textile Museum di Londra, al Fashion Institute of Technology ed al Metropolitan Museum di New York. Gigli è uno stilista con incursioni fortunate anche nel mondo del design: nel 1993 ha disegnato tappeti Kilims realizzati in edizione limitata da Christopher Farr. Nel 1997 è stata la volta dei mobili-mosaico per Bisazza e, nello stesso anno, di oggetti in vetro per la tavola realizzati dalla Vetreria Pauly di Venezia. Nel 1998 ricrea lampade di Alluminio per Ycami.